A Pedavena un omaggio alla Casa Imperiale Asburgica.

Domenica 14 luglio 2013 si terrà a Pedavena l’8^ Festa Asburgica con manifestazioni, pranzo e balli organizzati dal Centro Studi “Beato Carlo I d’Asburgo” con la Birreria Pedavena.
Il programma prevede alle 10.30 la celebrazione della messa nella Chiesa Arcipretale di Pedavena, alle 12.30 il Pranzo Imperiale nei Saloni della Birreria Pedavena, alle 15.00 la Sfilata della Banda Tirolese Folk in costume di Castello Tesino, diretta dal Maestro Ivan Villanova, alle 15.30 gli Onori militari degli Schützen del Tirolo all’Imperatore Beato Carlo I, alle 16.30 l’Esibizione del Corpo di Ballo Imperiale Roland’s & Sissy e alle 18.00 Sfilata della Banda Tirolese nel Parco e Concerto Finale.
Alla manifestazione saranno presenti i rappresentanti della Famiglia Imperiale d’Asburgo, della Kaiser Karl Gebetsliga, dell’Ordine di Malta e del Whelschtiroler Schützenbund.

Quanti fossero interessati a partecipare al pranzo sono invitati a prenotarsi al numero 0439/304402, mail [email protected]

Con tutto il rispetto......passi nelle zone del Trentino Alto Adige(ex Asburgiche) ma a Pedavena...in Veneto.......che c'entra L'imperatore,gli schuetzen ecc. ecc.??? Chissa' se nel Tirolo farebbero una festa omaggio italiana....

Caro Marco la penso come te, che vuoi fare, sai quanti “nostalgici” dell’Impero ci sono!
La pro-loco di Pedavena ci ha chiesto una cortesia, considerato che la guerra è finita, abbiamo consentito; parteciperanno centinaia di persone, molte delle quali (tutti italianissimi) saranno bardati di divise, berrettini, fregi e medaglie del ex nemico, questi non daranno battaglia, ma affogheranno semplicemente dentro a pinte di buona birra, al posto del famoso “urrraa”, emetteranno al massimo dei “primordiale rutti”! Mettiamola sul ridere va, altrimenti ci sarebbe veramente da piangere!

Ma certamente....come si vuol prendere se non a ridere???

Ah dimenticavo: Il suocero del mio ex datore di lavoro era, appunto, di Pedavena. Mi raccontava che quando le truppe italiane liberarono la zona lui era un bambino e nonostante i tanti anni passati, al pensiero della miseria passata durante l'occupazione austriaca gli lacrimavano gli occhi.I prigionieri dovettero essere ben bene scortati per via che la gente li voleva scannare......in una strada appesero un manichino con una uniforme austriaca che rappresentava il "Beato Carlo I" ; la folla inferocita tirava contro a quella figura qualunque cosa che capitasse tra le mani,infine fu bruciata.Ma si.....son passati tanti anni e ora in quelle stesse strade si beve inneggiando " Dio serbi il regno all'imperatore", con italiani in uniformi austriache.......nell'Europa del 2013.

Ti credo Marco, ho letto molti scritti a riguardo; l’occupazione austro-ungarica nel feltrino, nelle memorie d’una maestra di quella zona, fu a dir poco disastrosa, i soldati dell’Impero fecero angherie e infamie di tutti i tipi contro la popolazione inerme; nonostante ciò, man, mano che gli ultimi anziani, depositari dei tremendi ricordi, perirono, altri uomini, di cultura, storici dell’ultima ora, inneggiando alla Santità dell’ultimo rampollo della Casa degli Asburgo, ne festeggiano la sua figura come ad un Santo Patrono. Persino l’amministrazione si è fatta influenzare da costoro, che tristezza! Libri, feste, celebrazioni, inviti in pompa magna ad onor del Santo, pardon, Beato Carlo!
Che devo dirti, il mondo va così, personalmente sono di razza “alpina”, mio nonno era un ardito delle Fiamme Verdi (combattuto anche sul Grappa), mio padre e i suoi 10 fatteli, tutti alpini della Julia, precisamente del 7° (combattenti nella II), a casa, da quando ho aperto gli occhi ho respirato la storia dei nostri prodi, per carità, onoro anche gli ex nemici, anche loro a far una guerra assurda, ma da qui a “Beatificare” il loro Imperatore e le gesta del loro ex esercito ne passa……

Lo posso dire citando Fantozzi?
"Per me questa festa é una cavolata pazzesca!!!!".
Basta. Ho detto tutto!

Su un libro che sto leggendo infatti dicono che gli uomini del Fetrino e del vicino Primiero (fiera di Primiero e dintorni) erano i primi che spedivano in prima linea proprio perchè erano considerati uomini di confine e quindi più italiani che appartenenti al territorio austriaco.
Adesso probabilmente tutto fa brodo... e l'importante è creare un evento

É un evento che sfruttando la nostalgia/simpatizzazione (discutibili o meno) di alcuni, farà far cassa a chi organizza la "mangiata"!

i nostalgici di qualsiasi natura mi fanno tenerezza ...